Una via d’uscita
Per una critica della pericolosità sociale e della misura di sicurezza. L’esperienza dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Belo Horizonte
Autore/Autrice | Virgílio de Mattos |
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A cura di | Ernesto Venturini |
Anno | 2012 |
Lingua | Italiano |
Pagine | 206 |
Dimensioni | 13,5 x 1 x 21 cm |
Peso | 300 g |
14,00€
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Una condizione diffusa e universale, che racconta infine una stessa croce imposta in tutti i manicomi giudiziari del mondo: l’esclusione fino alla sparizione dietro le sbarre, materiali e metaforiche, di chi non riuscirà mai a liberarsi dallo stigma di “matto” e “criminale”.
(“l’Unità”)
Si chiama Pai-Pj (Programma di Attenzione integrale al Paziente giudiziario) la via imboccata dallo Stato brasiliano di Minas Gerais per evitare i ricoveri in ospedale psichiatrico giudiziario: la soluzione non è lo strumento punitivo, né il trattamento coatto o la segregazione, ma la prevenzione, nonché la responsabilizzazione dei pazienti, mediante il coinvolgimento di familiari e di personale specializzato. Uno strumento di successo: dal 2001 al 2006 ha interessato mille persone, con recidive prossime allo zero, principalmente per i reati contro la persona, e con costi decisamente inferiori rispetto alla pratica di internamento.
Questo libro consente di ampliare le nostre conoscenze sulla situazione della psichiatria e del diritto in un Paese, il Brasile, che presenta sorprendenti analogie con l’Italia, ma anche rilevanti originalità e novità. Il giurista e criminologo Virgílio de Mattos mette a frutto la lezione di Franco Basaglia, che in Brasile viaggiò nel 1978 e nel 1979 visitando proprio le strutture psichiatriche di Minas Gerais. E non racconta soltanto una storia brasiliana, bensì rappresenta un’efficace, toccante metafora di una condizione diffusa a livello planetario: l’esclusione generata dallo stigma e dalla paura, la “prigione perpetua”, seppur vestita con l’abito nobile della cura, non offrono, appunto, alcuna soluzione.