Descrizione
Questa antologia bilingue, se da una parte ha il merito di offrire un’immagine piuttosto ampia dell’autore, dall’altra non offre fortunatamente alcun pretesto per regolarizzare o rendere istituzionale un autore che con la regolarità, le istituzioni e l’accettazione delle convenzioni, anche espressive, non c’entra nulla.
(Roberto Galaverni, “Corriere della Sera”)
L’opera poetica di norbert c. kaser – con le iniziali rigorosamente minuscole -, presentata qui in versione completa insieme ad altri testi in prosa, è parte integrante della letteratura mitteleuropea del Novecento. Scrittore geniale e multiforme, enfant terrible della scena letteraria sudtirolese, kaser è stato uno dei maggiori poeti di lingua tedesca del dopoguerra. Con una lingua asciutta e tagliente, rigorosa e al tempo stesso eversiva, che si avvale di influenze dialettali e di estrosi neologismi, egli ha portato alla luce le contraddizioni, i fermenti e le lacerazioni di una società e di un’epoca, quella degli anni sessanta e settanta del secolo scorso, rendendoli universali. È stato un oppositore radicale delle ipocrisie e delle ottusità di entrambi i nazionalismi in Alto Adige, testimoniando il declino di una Heimat in perpetua oscillazione tra rivolta e disincanto. Poeta della malinconia e dell’estrema consapevolezza, cantore della vita agra, la sua vicenda artistica e umana incarna il destino di uno spirito fragile e combattivo al contempo, di uno straordinario tessitore di parole che smaschera, spesso con una vena satirica, i labili fantasmi della “borghesia bottegaia e del clero oppressivo”.
Questa antologia ci restituisce la complessa personalità di un giovane “sensibile e ribelle, disoccupato e alcolizzato, frate cappuccino e militante comunista, dolente e schernitore, morto giovanissimo”, come lo ha definito Claudio Magris in Microcosmi.