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Non ho l’arma che uccide il leone

Autore/Autrice

Peppe Dell'Acqua

Presentazione di

Franco Basaglia

Prefazione di

Pier Aldo Rovatti

Illustrazioni di

Ugo Guarino

Anno

2014

Lingua

Italiano

Pagine

304

Dimensioni

13,5 x 1 x 21 cm

Peso

500 g

15,30

298 disponibili

Peppe ha voluto raccontarci delle storie come le ha vissute da psichiatra che fortunatamente non capiva cosa volesse dire essere psichiatra. Da quelle storie prende vita una grande e unica testimonianza, mai sentita prima.

(Franco Basaglia)

Peppe Dell’Acqua arriva a Trieste nel 1971 per lavorare a fianco di Franco Basaglia e contribuire così a scardinare i cancelli della psichiatria, a liberare – una a una – le persone che vi sono rinchiuse, a cancellare per sempre dai corpi e dalle menti il duplice marchio del “pericolo” e dello “scandalo” che leggi, usanze e costumi conferivano alla follia e ai folli. Scritto alla fine degli anni settanta, e seguito da una seconda versione nel 2007, nella presente riedizione ulteriormente ampliata questo libro ripercorre un passaggio epocale, il cosiddetto “decennio basagliano”. Le storie che compongono la prima parte danno voce alle persone che assistono stupite all’impensabile apertura delle porte del manicomio e restituisce al lettore emozioni, nostalgie, memorie, riflessioni che rendono ragione degli eventi accaduti. La seconda parte si articola in una narrazione dei dieci anni che, come dice Dell’Acqua, «sconvolsero la mia vita, e non solo la mia». Un racconto serrato e appassionante, oltre che necessario per una più ampia comprensione dell’intera vicenda, con materiali di cronaca, appunti e documenti sapientemente intessuti in una fitta tela di vicende, a testimonianza di un periodo cruciale. La “vera storia” di San Giovanni passa certo per gli eventi sociali e politici che ne dettano la cronologia, ma essi ci scivolerebbero di mano se non fossero innervati dalla “favolosità” delle storie individuali e dalla gaia follia che le sostiene.