Marco Cavallo
Da un ospedale psichiatrico la vera storia che ha cambiato il modo di essere del teatro e della cura
Disponibilità | ESAURITO |
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Autore/Autrice | Giuliano Scabia |
A cura di | Elisa Frisaldi |
Con testi di | Franco Basaglia, Umberto Eco, Peppe Dell'Acqua |
Anno | 2018 |
Lingua | Italiano |
Pagine | 240 |
Dimensioni | 13,5 x 1 x 21 cm |
Peso | 300 g |
20,00€
Esaurito
Gennaio 1973. Nel manicomio "aperto" di San Giovanni a Trieste il direttore Franco Basaglia mette a disposizione della prima "cooperativa artistica" interna alcuni spazi, dove il regista e scrittore Giuliano Scabia dà avvio, insieme al pittore e scultore Vittorio Basaglia, a un singolare laboratorio creativo. Mentre attraversano l'affollatissimo Reparto Osservazione Donne, i due notano una paziente che sta disegnando un cavallo, con all'interno vari oggetti quotidiani, animali e piante. Dice che si chiama "Marco", come il cavallo che porta su e giù per il manicomio il carretto della biancheria sporca e che, ormai vecchio, sta per essere mandato al macello. È così che nasce la vicenda di Marco Cavallo, una scultura in legno e cartapesta di colore azzurro vivo che seguita da un corteo di "matti" uscirà dalla struttura e sfilerà per le vie della città, in un primo - concreto quanto simbolico - atto di "apertura" al mondo e di superamento del confine tra sani e malati, tra ragione e follia.
Marco Cavallo è la storia di una libertà riconquistata che ancora oggi ci parla di futuro, apre a nuove possibilità di convivenza, invita a una scelta di campo. Il libro ripercorre quella storia, stimolando non solo la memoria, ma anche il desiderio di un cambiamento, in un tempo in cui muri e confini sembrano tornati più alti e profondi che mai.