Beschreibung
Chiamarlo almanacco è approssimativo. Si tratta di un grande volume che non ha lo scopo di mettere in fila una storia già molte volte raccontata ma, più ambiziosamente, di restituirne la profondità, la complessità, forse la contraddittorietà senza banalizzazioni semplificatorie.
(Marino Sinibaldi)
A metà tra “diario di lavoro” e cronistoria illustrata a colori, questo libro racconta una storia lunga quarant’anni, che ha avuto come teatro l’Ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste, prima e dopo la rivoluzione basagliana, ma che ha saputo valicarne i confini, acquisendo una risonanza internazionale. Una storia di “matti” e di “sani”, di dolore e sofferenza, ma anche di riconquistata libertà, di coraggio, partecipazione, voglia di vivere. Una vicenda che non si limita al lungo e tortuoso percorso che ha portato alla chiusura dei manicomi e all’approvazione della Legge 180, ma riguarda la trasformazione del concetto stesso del “fare sanità,” chiama in causa un discorso di democrazia, una pratica etica, e testimonia di una vera e propria scuola di libertà, non solo terapeutica. Una straordinaria impresa collettiva documentata con foto, testi, materiali originali e tanto altro. “La contraddizione tra istituzioni chiuse e istituzioni aperte è forse la dialettica fondamentale della nostra epoca”, scriveva Enzo Paci nel 1968. L’esperienza che qui si racconta si muove proprio all’interno di questa dialettica.