Indifferenza II

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Racconti

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Rassegna Stampa

Con il tema dell’indifferenza la letteratura e la filosofia si sono misurate lungo i secoli, da Dante fino a Jean-Paul Sartre e Alfred Camus. In particolare, da rappresentazione di una volontà interdetta o dell’assenza di emozioni, a emblema del male di vivere, l’indifferenza ha offerto una delle più feconde chiavi di lettura per comprendere e descrivere le inquietudini e i conflitti dell’uomo contemporaneo. Come si manifesta il sentimento di indifferenza nella società odierna, sempre più segnata da disagio, esclusione, povertà? Dobbiamo condannare l’indifferente o egli è semplicemente uno che si difende? Ci sono condizioni esistenziali in cui l’indifferenza può essere tollerata o addirittura considerata una particolare forma di libertà?
In questa raccolta di racconti, cinque affermati scrittori e scrittrici di lingua tedesca si confrontano con uno dei tratti psicologici e sociali più controversi e decisivi, mettendone in luce dettagli nascosti e riflessi intimi, e scattando un’istantanea del nostro presente.

Anna Rottensteiner (1962), scrittrice e mediatrice letteraria bolzanina, dopo gli studi in Germanistica e Slavistica presso l’università di Innsbruck ha lavorato come libraia ed editor. Dal 2003 è direttrice della Literaturhaus am Inn, la “Casa della Letteratura” di Innsbruck. Ha collaborato in qualità di traduttrice e curatrice a diversi progetti editoriali e interculturali, e ha al suo attivo due romanzi e alcune raccolte di racconti. In edizione italiana sono disponibili i romanzi Sassi vivi (Lithops. Lebende Steine, Keller, 2016) e Le vite lontane (Nur ein Wimpern- schlag, Edizioni alphabeta Verlag, 2019), entrambi tradotti da Carla Festi.

Marica Bodrožić (1973) è nata e ha trascorso l’infanzia in Dalmazia, in un villaggio nell’entroterra di Spalato, quindi si è trasferita in Germania nel 1983 e oggi vive a Berlino. Dopo gli studi di Antropologia culturale, Psicoanalisi e Slavistica, nel 2002 ha esordito come scrittrice con il volume di racconti Tito ist tot (trad. it. G. Drago, È morto Tito, Zandonai, 2011). È stata visiting professor presso il Dartmouth College nel New Hampshire, dove ha te- nuto corsi sulla poesia tedesca del XX secolo, e attualmente svolge libera docenza in varie università e scuole di scrittura. Oltre a testi di prosa e poesia, è autrice di saggi critici e di documentari, nonché traduttrice dall’inglese e dal croato. Per la sua opera è stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra cui ricordiamo i premi letterari della Konrad-Adenauer-Stiftung (2015) e dell’Unione europea (2013). Tra le sue ultime pubblicazioni, la raccolta di saggi Poetische Vernunft im Zeitalter gusseiserner Begriffe (Matthes & Seitz, 2019) e il romanzo Das Wasser unserer Träume (Luchterhand, 2016). In edizione italiana sono inoltre disponibili il saggio autobiografico Il mio approdo alle parole. Stelle, colori (Sterne erben, Sterne färben, trad. it. B. Ivančić e V. Piazza, Aracne, 2012) nonché i romanzi Il tavolo di ciliegio (Kirschholz und alte Gefühle, trad. it. S. Zangrando, Mimesis, 2017) e La memoria delle libellule (Das Gedä- chtnis der Libellen, trad. it. I. Amico di Meane, Zandonai, 2013).

Tanja Raich (1986) è nata a Merano e dal 2005 vive e lavora a Vienna, dove ha compiuto studi di Storia e Germanistica. Editor e scrittrice, nel 2019 è stata writer in residence in Sri Lanka presso la fondazione One World Foundation. Dopo numerose pubblicazioni in antologie e riviste letterarie, nel 2019 ha debuttato con il romanzo Jesolo (Blessing), che le è valso l’inclusione nella rosa dei finalisti dell’Österreichischer Buchpreis, sezione “Opera prima”, e del Literaturpreis Alpha. Nel 2015 si è aggiudicata il premio letterario Frontiere-Grenzen con il testo Kontinente.
Monique Schwitter (1971) è nata a Zurigo, dove ha studiato Germanistica e Storia, prima di trasferirsi a Salisburgo e intraprendere un percorso di formazione in drammaturgia e regia teatrale presso il Mozarteum, cui hanno fatto seguito vari ingaggi, anche in qualità di attrice, presso i teatri stabili di Zurigo, Francoforte e Graz. È approdata infine al Deutsches Schauspielhaus di Amburgo, città dove tuttora risiede. Il suo esordio letterario, la raccolta di racconti Wenn’s schneit beim Krokodil (Droschl, 2005), le è valso il prestigioso Premio Robert Walser (2006). Con il suo ultimo romanzo pubblicato, Eins im Andern (Droschl, 2015), tradotto in dodici lingue, è entrata nella shortlist del Deutscher Buchpreis e si è aggiudicata lo Schweizer Buchpreis, il più importante riconoscimento letterario svizzero.

Clemens J. Setz (1982) è nato a Graz, dove ha studiato Matematica e Germanistica, e dove tuttora risiede. Scrittore e traduttore, già con il romanzo d’esordio del 2007, Söhne und Planeten (trad. it. S. Buttazzi, Figli e pianeti, Gran Via, 2012), si è posto all’attenzione di critica e pubblico come una delle più interessanti voci letterarie della sua generazione. Ne sono conferma la selezione tra i finalisti del Deutscher Buchpreis del suo romanzo successivo Die Frequenzen (Residenz, 2009) – che ha avuto una trasposizione teatrale nel 2016 presso lo Schauspielhaus di Graz – e il prestigioso Premio letterario della Fiera del Libro di Lipsia conferito alla raccolta di racconti Die Liebe zur Zeit der Mahlstädter Kindes (Suhrkamp, 2011). Autore brillante e versatile, ha poi pubblicato, oltre a testi di narrativa, alcune raccolte di poesia, tra cui ricordiamo Die Vogelstraußtrompete (Suhrkamp, 2014), e scritto varie piéce teatrali. La sua ultima opera, Die Bienen und das Unsichtbare (Suhrkamp, 2020), è una sorta di diario in cui affronta il tema delle lingue ausiliarie internazionali, dall’esperanto al linguaggio Bliss. In edizione italiana è disponibile anche il romanzo L’ora tra la donna e la chitarra (Die Stunde zwischen Frau und Gitarre, trad. it. F. Gabelli, La nave di Teseo, 2019).

Daniel Wisser (1971), scrittore e musicista originario di Klagenfurt, dal 1989 vive a Vienna, dove ha studiato Germanistica e dove, nemmeno ventenne, ha iniziato a scrivere componimenti poetici e testi per canzoni. Al suo brillante romanzo d’esordio, Dopplergasse Acht (Ritter, 2003), faranno seguito, alcuni anni più tardi, Standby (Klever, 2011) e Ein weisser Elefant (Klever, 2013), finalisti rispettivamente al Premio Ingeborg Bachmann e al Literaturpreis Alpha. Dopo varie altre opere di narrativa, tra cui la raccolta di racconti Kein Wort für Blau (Klever, 2016), a consacrarlo tra i più apprezzati autori austriaci contemporanei è il romanzo Königin der Bergen (Jung & Jung, 2018), che gli vale il prestigioso Österreichischer Buchpreis. A brevissimo è prevista l’uscita del romanzo familiare Wir bleiben noch (Luchterhand), una storia di quattro generazioni che attraversa l’intero Novecento austriaco. Dal 1994 è membro della band synthiepop Erstes Wiener Heimor- gelorchester, di cui è stato tra i fondatori e che ha alle spalle ormai una ventina di album.

Zusätzliche Informationen

Autore/Autrice

Marica Bodrožić, Tanja Raich, Monique Schwitter, Clemens J. Setz, Daniel Wisser

A cura di

Anna Rottensteiner

Traduzione

Giuliano Geri, Daria Biagi, Lorenzo Bonosi, Fabio Cremonesi, Cristina Vezzaro, Barbara Ivančić

Anno

2021

Lingua

Italiano

Pagine

176