Anche i cani feroci ridono (quando nevica)

Autore/Autrice

Maxi Obexer

Traduzione

Cristina Vezzaro

Anno

2021

Lingua

Italiano

Pagine

176

12,00

551 vorrätig

Su un treno diretto in Germania, poco prima della frontiera del Brennero, salgono sei giovani stranieri, apparentemente tranquilli, molto assonnati. A poca distanza da loro è seduta una donna, una cittadina italiana sui generis che vive a Berlino. Ha in comune con quei ragazzi un destino di migrazione, una piccola Odissea che segue però un tragitto diverso, corre su altri binari, ha una destinazione certa.
È l’estate 2015. L’immagine-simbolo di un corpicino senza vita, che le onde del mare hanno riversato su una spiaggia, apre gli occhi al Vecchio Continente sulla condizione dei rifugiati, mettendo in moto un’inedita catena di solidarietà e una prima, vera presa di coscienza collettiva circa i fondamenti politici e giuridici dell’Europa unita. Quello «spazio di libertà, sicurezza e giustizia», come recita il Regolamento di Dublino, è destinato tuttavia a rimanere un’illusione di breve durata. Che si ripropone, in tutta la sua nobile evanescenza, cinque anni dopo, in occasione di un nuovo, drammatico punto zero chiamato Coronavirus.
Ricostruendo la propria singolare vicenda di sudtirolese emigrata in Germania, Maxi Obexer si interroga sul significato di parole quali “integrazione” e “appartenenza” alla luce di un’esperienza in perenne bilico tra lingue, culture e sensibilità differenti. Racconta storie di migranti, di fortezze erette e muri crollati, dell’arbitrarietà e delle contraddizioni che regolano le sorti di chi fugge – o semplicemente va in cerca di un futuro altrove – e di chi invece si difende. A metà tra romanzo autobiografico e pamphlet, La prima estate dell’Europa è un viaggio intimo e sofferto dentro il concetto stesso di identità.

Maxi Obexer (1970) è nata a Bressanone e vive a Berlino, dove ha studiato Letterature comparate, Filosofia e Scienza del Teatro. Drammaturga e saggista, è stata visiting professor presso la Georgetown University di Washington e il Dartmouth College (NH), quindi docente all’Università delle Arti di Berlino e al Deutsches Literaturinstitut di Lipsia. Vincitrice del Premio Robert Geisendörfer (2016) per i suoi saggi politici e del Potsdamer Theaterpreis per la piéce Gehen und Bleiben (2017), nel 2014 ha fondato il NIDS (Neues Institut für dramatisches Schreiben). La prima estate dell’Europa, suo secondo romanzo, è stato finalista al Premio Bachmann (2017).